Nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984 da una fabbrica di Bhopal, in India, fuoriescono 40 tonnellate di isocianato di metile, un gas letale usato per fabbricare pesticidi. Il gas diventa una nube tossica, circonda la città, la riempie, la devasta. I morti secondo il governo sono 3828, ma in tutto sarebbero oltre 20.000 se si considerano anche quelle avvenute negli anni seguenti a causa delle intossicazioni. Da allora a oggi sono passati 40 anni di sofferenza, di indagini boicottate dalle istituzioni, di assenza di colpevoli e di tentativi di rendere Bhopal ancora vivibile. E di tenere accesa la memoria di quella notte.
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