Era un ferroviere in pensione, Antonio Schiesaro, trovato seminudo e riverso sul letto del suo appartamento a Verona il pomeriggio del 29 maggio 2001. L'uomo era stato ucciso diverse ore prima con delle forbici trovate poi nel bagno dentro una bacinella con acqua e candeggina ma per individuare il suo assassino ci vollero vent'anni. Perché Schiesaro fu ucciso? Nel 2001 avrebbe dovuto compiere 70 anni, non era sposato né aveva figli. A riempire la sua vita erano degli incontri occasionali con uomini a cui offriva oltre al denaro, anche vitto e alloggio, conosciuti nei giardini di fronte alla stazione. A dare l'allarme all'epoca fu la collaboratrice domestica di Schiesaro che bussando senza ricevere risposta, quel pomeriggio, allertò le forze dell'ordine. Le indagini furono condotte dalla Squadra Mobile di Verona che riuscì a rintracciare l'assassino dopo vent'anni grazie anche all'istituzione della banca dati del Dna e all'evoluzione delle tecniche di analisi e di verifica della polizia Scientifica. Oggi a ripercorrere quel brutale omicidio è il dottor Massimo Sacco, dirigente della Squadra Mobile di Verona.